Montepulciano – Corso di Agricoltura Sinergica con Antonio De Falco – aprile 2017

Rientrato dall’esperienza di Campiano, alle porte dell’autunno rimetto mano all’orto entelekia che sta per entrare nel suo quarto anno di vita.
Con il compiersi delle lune arriva l’inverno, e contemporaneamente ai lavori sperimentali nell’orto (con l’aiuto salvifico di mio fratello Flavio e di qualche amico) iniziamo a dedicarci al campo qui vicino: squadriamo il terreno, piantiamo i filari misti di alberi da frutto a cui portiamo l’acqua dragandola dai fossi con il secchio, poi finalmente riusciamo a realizzare l’impianto di irrigazione e iniziamo a coltivare ortaggi tra i filari, finché un bel giorno d’aprile mi arriva un messaggio da parte di Antonio che in sintesi dice: “
ciao Alex, come stai? Dal 19 al 23 aprile ho un corso di agricoltura sinergica di primo livello, in toscana. Ti piacerebbe partecipare come mio assistente?“.
Ancora una volta non mi sembra vero. Accetto subito, dando conferma della mia presenza.
Cerco di sistemare tutto quello che posso nell’orto e nel campo, e parto alla volta di montepulciano stazione lasciando a Flavio e alla nostra amica Bibi l’incombenza di custodire il tutto fino al mio ritorno.Schermata 2018-01-25 a 18.02.55Arrivato in stazione mi viene a prendere Laura. Durante il viaggio in macchina ci inchiacchieriamo e capisco subito che è una donna che fa sul serio. Lei è l’organizzatrice del corso che si terrà nella sua azienda agricola familiare composta da 11 ettari, lavorati interamente da lei, da sua mamma e dal suo nonno. Personalmente con l’esperienza iniziata nella terra dei mammut, evoluta poi nella terra di tutto e di più, ho una lontanissima e vaga idea di cosa significhi affrontare un lavoro del genere, occorre una dedizione ed una tenacia fuori dal comune.
Il loro modo di lavorare la terra, a parte una minima lavorazione del suolo tra una coltura e l’altra, è completamente naturale: dopo la semina e il trapianto si limitano ad innaffiare, lasciando che tutto cresca assieme alla biodiversità di animali, insetti ed erbe spontanee.
Dopo aver percorso una strada che attraversa panorami collinari sognanti arriviamo nella sua ‘azienda agricola Doriana Caruso’ (che prende il nome della mamma).
Precedentemente qui era già stato fatto un orto sinergico, realizzato a più riprese (
corso di primo e secondo livello) con la consulenza di Anna Fanton, una figura storica della Scuola di Agricoltura Sinergica ‘Emilia Hazelip’.
Dal desiderio di ampliare la superficie di coltivazione ad orticoltura sinergica, Laura ha messo a disposizione un nuovo appezzamento di terra vicino all’orto già esistente, ed è su questo che ora andiamo a lavorare.
virgiIl gruppo è composto da molti toscani, molti di cui si conoscono ora per la prima volta scoprendo di avere in comune l’interesse dell’agricoltura sinerica.
Ci presentiamo, prendiamo confidenza con i nomi, poi Antonio inizia con le prime indispensabili lezioni di teoria. Il gruppo però freme di energia vibrante per toccare subito con mano la parte pratica della realizzazione dell’orto sinergico, così passiamo alla progettazione grafica. A piccoli gruppi ognuno realizza una proposta di design. Dalle votazioni è stato scelto il disegno di Ilaria e Rachele, molto suggestivo, tribale, con linee morbide che tracciano aiuole ben disposte in tutta la superficie disponibile.
DSCF5206Dopo averlo passato su carta millimetrata andiamo a rilevarlo con cordoni e picchetti sul terreno. Impresa non immediata vista la precisione simmetrica delle forme, ma ci impegnamo al massimo per ritrovare con esattezza tutti i punti necessari. Già inizia a respirarsi la bellezza della sinergia in questo primo gioco di squadra.
Ora che sono ben scanditi i camminamenti dalle aiuole, qualcuno impugna la vangaforca e inizia a dissodare la terra dove è più inerbita, qualcun’altro pazientemente sfila in modo apotropaico tutti i rizomi di gramigna che emergono dal disfare le zolle.

Schermata 2018-01-23 a 20.23.08Dove la terra invece è già pronta, si inizia subito a rialzarla prendendola dai camminamenti. Da una prima semplice analisi del suolo abbiamo riscontrato una buona presenza di sabbia nella sua composizione. Di certo un buon punto di partenza, una terra sabbiosa tende meno al compattamento rispetto ad una terra argillosa.Schermata 2018-01-23 a 20.23.43Arrivano anche Eva e Nina, che fino a poco fa correvano e giocavano in giro per i campi, ma ora hanno capito che è qui che succedono le cose. DSCF5223Sono giornate di sole e nuvole, ma qualcuno dice che pioverà. Cerchiamo di cogliere il momento finché è buono ed ultimiamo il lavoro di formazione delle aiuole. Come spesso accade, l’entusiasmo porta a farle molto più alte e molto più larghe rispetto alla misura desiderata. virgi3I perfezionisti del gruppo si manifestano, prendendo in mano i rastrelli. Li raduno e spiego loro come si procede per spianare le aiuole e dare la formatura finale riportando sui camminamenti la terra in eccesso. DSCF5224A lavoro ultimato ci guardiamo, decisamente soddisfatti. Vedere il disegno su carta era già bello di per sé, ma vederlo mentre prende forma, entrarci dentro, è ancora più bello.virgi4Molto bene, adesso è il momento di stendere l’irrigazione a goccia, ancorandola bene alle aiuole con delle forcine in filo di ferro fatte sul momento. Contemporaneamente, a turni si fanno dei gruppi per setacciare il compost autoprodotto, ai bordi dell’orto. Se ne ricoprono le aiuole con un sottile strato e si procede alle semine e ai trapianti. DSCF5238Questa volta vedo che Antonio mi sta dando ancora più fiducia rispetto all’esperienza di Campiano, mi propone di gestire la progettazione di semina e trapianti per ogni aiuola dell’orto e di guidare il gruppo passo per passo. Emozionatissimo, guardo la lista di semi e piantine che Laura mi ha dato e mi sbizzarrisco negli assortimenti in modo da far si che ogni aiuola sia unica in termini di biodiversità.Schermata 2018-01-24 a 20.48.37All’inizio non è immediato spiegare a tutto il gruppo la logica che ho seguito per la progettazione, ma una volta compresa avviene tutto molto spontaneamente, e suddivisi a coppie ora si dedicano con cura alle semine ed ai trapianti, ogni coppia su un’aiuola.Schermata 2018-01-23 a 20.37.37Mi aggiro per l’orto, guardo la scena, tutti sono all’opera. Vederli divertirsi mentre compiono con spontaneità i gesti più antichi che l’umanità conosca in questo straordinario atto di creatività collettiva è emozionante.

Ad incrementare l’emozione è Antonio quando si rivolge a tutto il gruppo e spende alcune parole su di me: ‘Alessandro non è l’allievo che si limita ad imparare tutto quello che io insegno. Lui ha imparato, ma va oltre, sperimenta e cerca nuove strade’.
Mentre parla gli vedo una luce negli occhi, lo sento soddisfatto e compiaciuto. Per me questo momento ha un valore inestimabile.Schermata 2018-01-24 a 20.58.39Appena finiamo gli ultimi trapianti viene a trovarci anche il nonno paterno di Laura, un po’ stranito, un po’ divertito. Sebbene sia radicato in una tradizione agricola in apparenza completamente diversa da quello che stiamo facendo, ci da comunque la sua approvazione. Per noi è missione compiuta!

virgie6Questa bellissima esperienza è stata anche videoregistrata da Francesca che ha realizzato un breve montaggio visibile qui sotto.

Dopo alcune settimane è tornata all’orto per vedere come procede ed ha realizzato un altro video, visibile di seguito.

Al termine del quinto giorno è il momento di salutarci. Il gruppo così come si è formato ora si scioglie, ma da questo incontro sono nate nuove sinergie toscane che ora continuano a pulsare di vita propria.

Mentre Antonio ed io siamo in macchina sulla strada di ritorno, mi sto già preparando a seguire il flusso dell’energia che mi sta riportando in terra romagnola, penso all’orto, al campo, a Flavio e Bibi che da una settimana stanno accudendo tutto senza di me.
Il mio flusso di pensieri è interrotto da Antonio che esita in un silenzio intriso di intenzione. Continuo a guardare il panorama dal finestrino, ma la mia attenzione ora è su di lui, che rompe il silenzio dicendomi: ‘Alex, sto per andare a Radicofani, sempre in toscana, dove mi aspetta un altro corso di primo livello. Siamo su un terreno in discesa, in mezzo agli ulivi, una situazione molto interessante, una sfida… vorresti venire con me e farmi ancora da assistente?’.
In una frazione di secondo mi passano davanti tutti i lavori in sospeso che mi aspettano a casa, tutto quello che potrà succedere se non torno ora a svolgerli finché sono in tempo, ma … quando mi ricapita un’occasione come questa?

continua …

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