Sempre durante il quarto anno, continuano gli esperimenti anche nella terra dei mammut, in cui continuano a coesistere le forme più tradizionali dell’agricoltura ‘ordinata’ con quelle più sperimentali e sinergiche dell’agricoltura ‘spettinata’Questa stessa terra, dove un tempo sorgevano i girasoli mammut, ora la stiamo popolando con tante belle cose. A inizio febbraio si parte con le fave, l’aglio, lo scalogno e le cipolle.A marzo seminiamo piselli, ceci e cicerchia che, nel giro di poco, proprio mentre iniziano a trionfare impettiti, si vedono avviluppare dal basso finendo inesorabilmente nelle spire della cuscuta ( anche detta ‘la ragna’ ).Da fine marzo cominciamo a seminare il mais, di varie varietà antiche recuperate in questi anni. Appoggiamo il chicco sulla terra e lo spingiamo a 30 cm in profondità aiutandoci con un cannetto di bambù tagliato all’altezza dell’internodo. Il foro si chiude da solo con il vento e la pioggia, lasciando una strada facilmente percorribile dal germoglio per arrivare alla luce.
In questo modo le piante di mais riescono ad essere un po’ più autosufficienti dal punto di vista dell’approvigionamento idrico, e in più riescono ad ancorarsi meglio al terreno. Colti da un raptus di sinergia, sulle stesse file aggiungiamo insalate e cipolle.Le patate, anch’esse piantate a marzo in dei solchi profondi, a maggio sono già in rigogliosa fioritura. Coltivandole senza veleni, gli insetti affamati di foglie di patate si aggirano liberamente.Con i primi caldi, i primi esemplari adulti di Dorifora resuscitano dal sottosuolo in cui giacevano letargicamente, iniziano a nutrirsi di foglie di patata mentre depongono le prime uova. Nel giro di pochissimo le uova si schiudono e milioni di larve voraci sprigionano la loro famelica ira ingorda, nutrendosi di foglie di patate, fino a diventare abbastanza grasse da trasformarsi in adulti.
Questo ciclo, se lasciato indisturbato, può avvenire anche 3 volte in una stagione. Successe questo durante il primo anno della terra dei Mammut, a causa di imperdonabili distrazioni, e tutte le file di patate a luglio erano già ridotte all’osso, completamente divorate. Quest’anno però, reduci da quell’esperienza, passiamo ogni mattina controllando pianta per pianta, rimuovendo manualmente uova, larve e adulti. L’estate arriva. È bello vedere che la terra risponde.
Le insalatine nate dai semi riprodotti nell’orto entelekia l’anno scorso ci riempiono di orgoglio agreste. Le cipolline piantate da bulbino compero forse sono un po’ strettine lì in mezzo. Da maggio-giugno in poi il calore estivo ce le manda tutte nuovamente a seme, quindi questi sono gli ultimi caspi freschi e croccanti prima dei caldi infernali.Tra fine giugno e inizio luglio si inizia la raccolta dell’aglio, dello scalogno e della cipolla. Lo si fa asciugare bene e poi lo si intreccia con cura. È in qualche modo strano compiere questi gesti con così tanta naturalezza. L’orto lo facciamo da così poco tempo, eppure sembra di avere le mani nella terra da tutta la vita.
Una cosa meravigliosa che ci sta insegnando la terra è che nel pieno dell’estate è il momento di cominciare a muoversi per i raccolti invernali, e allo stesso modo è nel pieno dell’inverno che si comincia a piantare per i raccolti estivi. Così ad agosto iniziamo i trapianti di finocchi, insalate, cicorie, cavoli di ogni sorta.Nello stesso periodo raccogliamo il mais. Non tutte le varietà sono arrivate a fruttificare, ma noi siamo felici per quelle che ci sono riuscite. Ne teniamo i semi preziosi che con cura saranno prima asciugati per alcune settimane e poi surgelati per 50 ore ( al fine di devitalizzare le uova di piccoli insetti che possono essersi infilati al loro interno ). Dopo un inverno nel vaso di vetro saranno pronti per la primavera prossima.
A settembre i trapianti iniziano ad ambientarsi. Purtroppo questo orto invernale non siamo riusciti a farlo con piantine autoprodotte. Il caldo feroce di quest’anno ci ha mandato a male ben tre ondate di semina. Ci siamo arresi e le siamo andate a comprare al vivaio.Nelle file di radicchi, finocchi e cavoli crescono rigogliosi anche i pomodori dell’ultimo trapianto ( nati dai nostri semi ). Li abbiamo piantati tardi come esperimento, per vedere se arrivano a fruttificare anche con l’incombenza del freddo imminente.Ottobre, l’abbondanza si manifesta nel ritmo rallentato di questo autunno che scivola verso l’inverno. Finalmente il caldo di questa estate è diventato un ricordo lontano. Finalmente si torna a respirare.
L’avventura di quest’anno ci fa sentire ricchi. Facciamo tesoro dell’esperienza fatta e delle comprensioni avute. Novembre è alle porte. Un nuovo anno sta per iniziare.